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Vero come la finzione

(Stranger than Fiction) 

di Giuseppe Costa

 

Premessa

Base dell’intreccio di “Vero come la finzione” è il rapporto realtà\finzione condotto dal regista alternativamente, parallelamente e anche in sovrapposizione. Da un lato abbiamo una storia - quella di Harold - e dall’altro una rivelazione della stessa nei retroscena della storia narrata; una sorta di realtà della finzione. Tale rapporto, presentato come fusione di elementi diegetici (del film) ed extradiegetici (del romanzo), è fuso fino ad una totale corrispondenza di questi che all’interno dell’unica visione fantasiosa quanto irrealistica sostengono e alimentano il nucleo narrativo. Insomma, il nucleo narrativo è basato su una stratificazione di livelli di cui il primo grado diegetico - il film - il secondo extradiegetico - il romanzo - e un terzo derivato dalla sovrapposizione dei due. Di seguito proponiamo in sintesi la trama: “Harold Crick è un ispettore del servizio fiscale americano. Ha una vita regolare, scandita dal timer del suo orologio digitale. Un giorno, mentre si reca al lavoro, sente una voce di una donna, che sembra narrare la vita di Harold esattamente come farebbe un narratore onnisciente. Harold crede sia uno scherzo, ma quando la voce, continuando a seguire e a commentare la vita e le situazioni di Harold, arriva a predirne la morte con una frase sibillina, se solo avesse saputo che.... Disperato, si rivolge ad una psicologa, che oltre a consigliargli psicofarmaci, lo indirizza da un professore esperto di letteratura, Jules Hilbert. Da qualche parte nella stessa città intanto, la scrittrice Kay Eiffel viene affiancata da Penny Escher, una segretaria inviata dalla sua casa editrice al fine di spronarla a terminare un libro. Il punto a cui Kay non riesce a trovare soluzione è come far morire un suo personaggio, un ispettore delle tasse chiamato Harold Crick. Nel frattempo, la vita di Harold va avanti, e durante un'ispezione conosce Ana Pascal, e se ne innamora. Dapprima la donna detesta Harold, poi piano piano lo ricambia. Il professore Hilbert intanto cerca di capire in un quale intreccio Harold si trovi, in quale tipo di letteratura, se in una commedia o in una tragedia. Il professore intanto fa riflettere Harold sul fatto che lui viva o meno la sua vita, ed Harold inizia a viverla, iniziando a smetterla con la sua mania di contare tutto, ma "lasciandosi un po' andare". Quando Harold riconosce la voce in televisione, mentre viene trasmessa una vecchia intervista alla scrittrice Kay Effel, Hilbert lo mette in guardia, spiegandogli che è un'autrice che uccide i suoi personaggi. Harold allora corre da lei per convincerla a non ucciderlo, e quando la rintraccia, scopre che aveva appena finito di scrivere la parte sulla sua morte. Ancora incredula, Kay lascia il suo manoscritto ad Hilbert, il quale lo trova un capolavoro che senza la morte di Harold sarebbe incompleto. Anche Harold legge il romanzo, e lo riconsegna a Kay, ringraziandola per la bellissima morte che gli regalerà. Il giorno dopo Harold si reca al lavoro, e quando un ragazzino finisce in mezzo alla strada, Harold si butta per salvarlo, riuscendoci, ma finendo investito lui stesso. Harold si risveglia all'ospedale, con molteplici ferite e fratture, ma vivo. Al suo fianco c'è Ana, mentre da qualche parte della città Hilbert rimprovera Kay per aver cambiato la fine del romanzo. La donna gli spiega allora che un uomo che sa di morire e lo accetta, è proprio il tipo d'uomo che si vorrebbe tenere in vita.

 

Analisi Formale (sequenza da 00.38 a 07.13)

L’analisi di seguito proposta è tratta dalla parte iniziale del film, una sorta di “prologo” alla storia. La sequenza proposta è stata divisa in tre parti (Introduzione, Parte (A) e Parte (B)) per poter distinguere meglio la stratificazione del livelli di cui alla premessa. L’introduzione è una parte per cosi dire neutra dove il rapporto tra realtà\finzione non è ancora messo in pratica. La Parte (A) espone in maniera parallela e senza condizionamenti il due gradi diegetico ed extradiegetico. Nella parte (B), invece, inizia la contaminazione, che sarà determinante per lo sviluppo del nucleo narrativo del film.

 

INTRODUZIONE (00.38-00.59)

Macro Aree di sincretismo:

RITMICO.

a. Tra il ticchettio dell’orologio e la velocità di ripresa dello zoom video. Il punto (a) è prodotto in accumulo dinamico e di elementi [1] fino al punto (b) di questa sezione.

b. Accensione dell’orologio in modalità sveglia (00.59) con funzione di punteggiatura da inizio alla storia e pronuncia chiaramente l’inizio del primo grado diegetico (i suoni ambientali adesso appartengono soltanto alla camera da letto di Harold). Il secondo grado extradiegetico, rappresentato dalla voce narrante, non ha punteggiatura corrispondendo approssimativamente al progressivo avvicinamento - attraverso lo zoom video - all’appartamento di Harold. La voce off inizia prepotentemente senza essere missata con la colonna ambientale in crescendo (00.54).

POIETICO.

c. La parte introduttiva esordisce attraverso uno zoom video da un infinito spaziale, comprensivo “delle storie del mondo”, al particolare nella camera da letto di Harold attraverso la quale si riduce la narrazione alla sola vicenda del protagonista, Harold. Tale modalità è condotta con associazione sinestetica tra immagine video e immagine sonora. Con riferimento al punto (a) della presente il suono elettronico misto alle riverberazioni degli elementi alla nota (1) conferisce alla ripresa video un’immagine sonora di spazio aperto privo di impedimenti alla propagazione del suono. Il restringimento del campo misurato dall'inquadratura corrisponde ad un accumulo di stimoli disordinati in opposizione alla “sobrietà” spaziale d’inizio. In più l’assenza di riverberazione nella camera da letto di Harold suggerisce allo spettatore uno stato materiale e contingente della scena e della scelta - della storia da narrare - operata attraverso lo zoom video. Da un punto di vista cromoestesico, in questa prima sequenza, esiste una corrispondenza tra l’altezza dei suoni e quantità luce. Il montaggio video è lineare in tutta l’introduzione.

d. Lo zoom video termina sull’orologio di Harold e non sul personaggio stesso. Ciò - come si potrà anche leggere nella nota (4) e nel punto (i) della successiva macroarea - per evidenziare l’importanza del ruolo svolto nella narrazione dall’oggetto.

NARRATIVO.

e. Per tutta la parte iniziale i suoni ambientali sono svolti in funzione di congiunzione dei diversi campi di ripresa. In particolare il ticchettio è presente già in esordio.

 

PARTE A (00.59-04.00)

Macro Aree di sincretismo:

RITMICO.

a. Movimento dello spazzolino e musica in funzione anempatica [2] (01.27).

b. Tra la grafica e la musica sottolineandone la funzione anempatica di cui al punto (a) di questa sezione. Ciò e particolarmente evidente ai minuti: (01.27), il conteggio delle spazzolate è sottolineato da un clock regolare; (01.30), l’annodare della cravatta è graficamente esposto in punti successivi - come da istruzioni - punteggiati dal movimento accordale al piano; (01.49) conteggio dei passi in corsa che occorrono per raggiungere l’autobus (uguale pratica al minuto 03.02 ma in maniera rigida per indicare lo stato di affaticamento di fine giornata);

c. Tra i passi della corsa e la musica (01.49);

d. La chiusura della portiera dell’autobus (2.13) fa da punteggiatura ad un innalzamento dei rumori ambientali a sfavore della musica per descrivere più efficacemente - sempre in funzione anempatica - il luogo di lavoro e la routin di Harold. A tele abbassamento corrisponde anche un innalzamento del dialogo di schermo [3] .

e. Al minuto (02.48) nella pausa caffè i movimenti del personaggio - 1) sollevamento dell’avambraccio con il bicchiere 2) azione del bere 3) movimento del capo all’indietro 4) abbassamento dell’avambraccio con il bicchiere - scandiscono il 4\4 del brano, fino al suono della sveglia dell’orologio (in battere). Ciò fa da punteggiatura alla voce narrante che si appresta a chiudere la descrizione della tipica giornata di Harold.

f. di punteggiatura tra grafica e musica al minuto (02.57). Tale punteggiatura coinvolge, particolarmente tra grafica e immagine, anche un coordinato movimento del capo del protagonista al minuto (03.00) in chiusura di ripresa video. La punteggiatura della grafica - in generale e per tutta la parte (A) - crea dei microritmi visivi che instaurano nell’immagine una temporalità palpitante.

g. In funzione di prolessi e per ellissi spazio\temporale [4] abbiamo: al minuto (03.45) l’immagine scandisce il battito in levare della musica [5] 1) apertura delle mani 2) apertura avambracci 3) spostamento sulla sinistra (vista spettatore) del bambino [6] 4) abbraccio del bambino; al minuto (03.52) la donna [7] scandisce il battere della musica 1) la penna tocca il foglio [8] 2) visualizzazione del viso della donna 3) movimento del capo conclusivo della scena. Entrambi i personaggi, il bambino e la donna, saranno fondamentali nella scena chiave del film (97.00), determinate per la vita del protagonista.

POIETICA.

h. Il montaggio è per ellissi spazio\temporale in funzione descrittiva, illustrativa della narrazione della voce off. Ciò è confermato - come dalla nota (3) - dalla parentesi narrativa al minuto (02.25) e al minuto (3.44) - come dalle note (6), (7), (8) -.

i. Al minuto (02.00) un commento [9] della voce off umanizza l’orologio evidenziandone l’importanza del ruolo svolto nella vicenda. Ciò è reso attraverso la rispondenza agogica della ripresa video. Questo costituisce un punto di sincronizzazione accentuato.

j. Da un punto di vista sinestesico la caratterizzazione del personaggio vede da un lato il rapporto immagine video e grafica in una corrispondenza rappresentativa dell’approccio razionalistico di Harold ai diversi momenti della giornata. Dall’altro la musica in funzione anempatica crea un’inferenza positiva sull’approccio indifferente e distaccato del personaggio.

k. Il missaggio tra rumori ambientali, musica voce off e dello schermo è descritto al punto (d) della presente con l’aggiunta di un’innalzamento della musica sulla voce dello schermo corrispondente al punto (g) della stessa sezione.

NARRATIVO.

l. La musica dal minuto (01.26) al minuto (04.04) ha funzione di congiunzione del montaggio video in funzione descrittiva, oltre chiaramente alla funzione di punteggiatura relativa ai punti della sezione ritmica della presente.

m. Durante l’intera parte [10] (A) è presente una voce off, quella del narratore che descrive la tipica giornata di Harold. Essa influisce sulla strutturazione dell’immagine inquadrandola attraverso la descrizione del personaggio e delle azioni che svolge. In più la voce off valorizza l’immagine commentando talvolta sincronicamente all’azione; alcuni esempi sono al minuto (00.59), (01.17), (01.22), (01.25), (01.55), (02.02), (03.38), (05.50).

o. Al minuto (02.25) il dialogo dello schermo fa da “parentesi” alla voce off (vedi anche nota 3). I suoni pertinenti all’area di lavoro hanno un valore figurativo concernete la linearità dell’azione. Essi creano un quadro che contiene l’immagine e costituiscono gli elementi di sfondo di punteggiatura che popolano questa porzione di film. Chion a tal proposito parla di inglobamento unificante. In particolare può notarsi come la ripresa video nella scena descrittiva del luogo di lavoro è punteggiata in esordio al minuto (02.15) da uno squillo di telefono. Al minuto (14.33) avviene l’identificazione causale della voce off adesso in.

 

Parte B (04.00-07.13)

Macro Aree di sincretismo:

RITMICO.

a. Nella parte (B) non si rilevano elementi di carattere sincretico a livello ritmico [11]. Tutto sommato, in raffronto con la parte (A) è possibile notare: 1) le spazzolate pur se conteggiate non sono marcate ritmicamente (04.00) 2) i passi di Harold pur se a balzi non seguono una ritmica precisa e comunque nel corso della scena essi sono interrotti dallo stato confusionale [12] in cui si trova il personaggio (05.48).

POIETICO.

b. Il montaggio è descrittivo e lineare nell’azione rispetto ai 4 ambienti di scena della presente (B);

c. Relazione tra I° grado di rappresentazione diegetico (il film) ed il II° extradiegetico (il romanzo nel film). Durante il primo minuto della presente esiste un’interazione [13] tra i due gradi che suggerisce un ragione indipendente e parallela degli stessi. Ciò è confermato dalle interruzioni [14] della voce off al minuto (04.13) che prescindono da uno scopo narrativo legato alla visualizzazione delle immagini video. La voce off (II° grado) è rappresentativa delle idee di una scrittrice famosa alle prese con un nuovo lavoro nel quale il protagonista del romanzo è Harold, ma la scrittrice non è ancora cosciente che le sue parole divengono realtà [15] (I° grado).

d. La relazione di cui al punto (c) porta in queste scene e durante l’intero film ad una sovrapposizione del due gradi che ne determina un III° misto.

NARRATIVO.

e. La sezione (A) e (B) sono collegate dalla musica in funzione narrativa di congiunzione.

f. Al minuto (04.30) si presenta la prima relazione tra il I° grado di rappresentazione diegetico ed il II° extradiegetico; Harold avverte, durante le spazzolate mattutine, una voce che commenta le sue azioni e tenta di richiamare la sua attenzione a conferma della sua “esistenza”. Essa è la voce off appartenente al II° grado di rappresentazione che non percepisce di essere sentita nella sua narrazione. Tutto sommato se Harold smette di spazzolare i denti la voce off si interrompe indipendentemente (vedi punto c). Tali interruzioni, particolarmente, possono essere classificate in funzione sospensiva. Ciò perchè la voce off, prima “naturalmente” implicata nella situazione (o comunque sentita in precedenza), è inisidiosamente ed improvvisamente soppressa creando nello spettatore, che ne percepisce l’effetto ma non l’origine, un impressione di mistero. Va notato a tal proposito l’uso del silenzio come contrasto con al parte “monologica” di Harold. Tale silenzio è prodotto con un aumento dei rumori ambientali coincidenti con la solitudine e il silenzio in cui si trova il personaggio nel proprio appartamento. Ciò porta, come si diceva, ad un contrasto monologico per il fatto che, contrariamente alle altre scene, in sincronia con la voce off i rumori ambientali si appiattiscono e la voce narrante è dominate sullo schermo invadendo lo spazio diegetico. Attraverso tale prassi poieticamente il registra stabilisce anche una connessione intima tra la voce off e Harold suggerendo allo spettatore che tale intimità è riservata alla sola persona di Harold. Tale procedura è condotta in una maniera tale che la voce off sia qualcosa di molto vicino a quella che Chion chiama voce-io.

g. La voce off come, nella parte (A), influisce sulla strutturazione dell’immagine inquadrandola attraverso la descrizione di Harold e delle sue attività, ma aggiungendo al minuto (6.00) il dettaglio - marcato dialogicamente - che quel mercoledì avrebbe influenzato il corso della storia introducendo un elemento narrativo non descrittivo ma orientativo di un significato correlato all’imminente incidente.

 

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[1] Ticchettio di orologi vari, radio e\o tv, cucù, cicale, cane che abbaia, bambino che piange, vettura in movimento, frenata.

[2] La musica si colloca in un registro emotivo allegro e ritmico in contrasto con la rappresentazione asettica e indifferente del personaggio. Tale inferenza suggerisce un livello dinamico latente del personaggio che verrà espresso durante lo sviluppo della trama. A tal proposito si segnala le sequenze al minuto (37.29); la sequenza che va dal minuto (56.45) al minuto (58.11); la sequenza che va dal minuto (59.28) al minuto (60.54). Queste sequenze esplicitano la parte del carattere repressa di Harold; va notata anche la musica, nella seconda e terza sequenza di cui prima, costruita su un pedale musicale analogamente alla sequenza corrispondente alla nostra parte (A). Lo stato emotivo del personaggio di cui alla nostra (A), tra l’altro, è descritto, a livello sinestetico, dalla grafica video sovrapposta alle immagini in forte accento schematico e calcolatore che ne specificano una realtà emotivamente fredda\calcolatrice del personaggio. Immagine e grafica sono condotti spesso anche in maniera sincronica orientando nello spettatore la lettura. Ciò è particolarmente evidente al minuto (01.48) - diagonale verso il basso con movimento del capo nella stessa direzione -. Tra l’altro lo spazzolare della giacca a tempo di musica, insieme al movimento del capo (conclusivo e in tempo). Ciò ha funzione di punteggiatura al cambiamento di scena. Altri momenti particolari - oltre a quelli segnalati nella parte relativa alla macroarea ritmica sono al minuto: (03.08).

[3] Il dialogo dello schermo fa da parentesi al “prologo” della voce narrante mostrando - come appena premesso dalla voce narrante - le eccellenti capacità di Harold e la sua totale dedizione al lavoro. Il dialogo dello schermo essendo sincronizzato con le immagini ha il potere di inserire queste ultime in un tempo reale e linearizzato in un effetto del “tempo quotidiano”.

[4] Tale ellissi spazio\temporale è preceduta da un commento narrativo della voce off che evidenzia il legame tra l’orologio di Harold e l’imminente incidente. L’orologio nel film ha carattere - per il protagonista- di riferimento inseparabile, dello scorrere della giornata e di punteggiatura ai diversi momenti della stessa. Oltre a essere elemento fondamentale per la vita di Harold nella scena che coinvolge il protagonista in un “fatale” incidente. Il commento narrativo in più recita (03.35): “(...) perchè mercoledì, l’orologio da polso di Harold, cambiò tutto quanto.”

[5] Il forte carattere tensivo del pedale (la musica ha cambiato registro emotivo) è coerente con la musica in funzione anempatica (antifrasi). In particolare si rende il contrasto tra la gioia del bambino e una pesante espressione della musica che si muove verso il registro medio-grave.

[6] Il dono, la bicicletta, è causa dell'imminente incidente; il bambino in bici - al minuto (97.00) - rischia di essere travolto dall’autobus e sarà Harold a salvarlo rischiando “consapevolmente” la sua vita. La musica è anempatica; il motivo struggente e dal carattere infantile preannunciano, in contrasto con la rappresentazione di una tipica mattinata, l’imminente incidente. In più la musica dal carattere infantile crea un’inferenza specificando che il soggetto della musica struggente sarà un bambino. Il brano in questione ha funzione di commento: arricchisce la scena di pathos e informa delle intime sensazioni e paure nutrite dal protagonista in quel momento.

[7] La donna sarà l’autista dell’autobus coinvolto nell’incidente al minuto (97.00).

[8] La donna evidenzia un’opportunità di lavoro - come autista di autobus - presso la società che gestisce i trasporti.

[9] “il suo orologio da polso si deliziava della fresca brezza che gli scorreva sul quadrante.” (02.00).

[10] Eccezione fatta per le parentesi di cui alla nota (3) e al punto (g) della macroarea relativa alla parte (A).

[11] La colonna audio è priva di musica. Essa è sostituita da un aumento dei rumori d’ambiente. E’ assente anche la grafica fatta eccezione della scena al minuto (05.57) dove, successivamente ad un timido inizio essa è sgretolata dallo stato confusionale e di stupore in cui trova il personaggio; il personaggio è spaventato dall’avvertire di una voce che commenta le sue azioni. Tale sgretolamento - della grafica al minuto (05.48) - è accompagnato da suoni che presentano una presenza quasi realistica di queste strutture grafiche, evidenziandone lo stato di confusione e l’importanza che esse hanno avuto per la descrizione della componete caratteriale ad alto contenuto elaborativo della mente di Harold.

[12] Lo stato confusionale del personaggio emerge dalla interazione tra i due gradi di rappresentazione, diegetico ed extra diegetico. Tali interazioni sono particolarmente presenti al minuto (4.30) dove Harold tenta invano di comunicare con questa voce; al minuto (06.10) dove Harold alla fermata dell’autobus chiede ad un signora se anche lei ha sentito una voce che diceva: “Harold credeva che fosse solo un mercoledì”; al minuto (06.55) quando il personaggio afferma: “non riesco a pensare mentre parli”.

[13] Tale relazione è spiegata bene dal protagonista al minuto (23.00) nel dialogo con uno psichiatra. [scena fuori da questa analisi].

[14] Le interruzioni della voce off, come relazione di gradi indipendenti, è presente soltanto nei primi due ambienti della sezione (B) riprendendo dopo una funzione di semplice parentesi già vista al punto (h) della sezione (A).

[15] Ciò è evidente al minuto (7.44).[scena fuori da questa analisi].

 

 

Scheda del film (1)

 

Titolo originale: Stranger than Fiction

Paese di produzione: Stati Uniti

Anno: 2006

Durata: 113 minuti

Colore: colore

Audio: sonoro

Genere:commedia drammatica

Regia: Marc Forster

Soggetto: Zach Helm

Sceneggiatura: Zach Helm

Produttore: Lindsay Doran

Fotografia: Roberto Schaefer

Montaggio: Matt Chesse

Musiche: Britt Daniel e Brian Reitzell

Scenografia: Kevin Thompson, Craig Jackson e Ford Wheeler

 

Interpreti e personaggi

Will Ferrell: Harold CrickMaggie Gyllenhaal: Ana PascalEmma Thompson: Kay EiffelQueen Latifah: Penny EscherDustin Hoffman: Professor Jules HilbertLinda Hunt: Dottoressa Mittag - Leffler

 

Doppiatori italiani

Pino Insegno: Will Ferrell

Tiziana Avarista: Maggie Gyllenhall

Emanuela Rossi: Emma Thompson

Ida Sansone: Queen Latifah

Giorgio Lopez: Dustin Hoffman

Miranda Bonansea: Linda Hunt

Roberto Pedicini: Tom Hulce

Vittorio Stagni: Larry Neumann Jr

Oreste Baldini: Andrew Rothenberg

Roberto Chevalier: Mike McColl

 

Premi National

Board of Review Awards 2006:miglior sceneggiatura originale

 

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1 - Fonte Wikipedia

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